Poche settimane fa, la Banca Centrale Europea ha deciso di abbassare, ulteriormente, i tassi ufficiali, decidendo, contestualmente, di allargare i cordoni della borsa con il ripristino del Quantitative Easing: Mario Draghi, come ultimo atto del suo mandato in seno alla massima istituzione europea, ha deciso di rispolverare il famoso bazooka, acquistando titoli obbligazionari sul mercato secondario per drenare liquidità al sistema economico-finanziario del Vecchio Continente.
L’intento di Francoforte, quindi, è chiaro, ed è il medesimo degli ultimi anni: dare nuova linfa alla zoppicante economia dell’area euro, cercando di dare accesso al credito ad una vasta platea di famiglie e imprese. E il prossimo LTRO della BCE, che consentirà alle banche di ricevere finanziamenti a tasso praticamente azzerato, si inquadra perfettamente in questo contesto.
Confermato il bonus casa anche per il 2020
Gli istituti di credito europei, di conseguenza, dovranno svolgere un ruolo d’assoluti protagonisti, agevolando l’accesso a finanziamenti e mutui ad imprese e famiglie. E i primi riscontri, in tal senso, sono già ben visibili: negli ultimi mesi, le richieste di mutuo sono aumentate esponenzialmente. Le famiglie, di conseguenza, hanno carpito che il momento è propizio per indebitarsi.
E i motivi per accendere un finanziamento sono molteplici, dal semplice svago per viaggi al rinnovamento del mobilio domestico, passando per la ristrutturazione della casa. Ed in un contesto come quello attuale, quest’ultima finalità, che normalmente richiede l’impiego di un capitale di importo certamente non basso, è indubbiamente stuzzicante, considerati i tassi particolarmente favorevoli.
Pochi giorni fa, sono state resi noti i criteri per poter fruire della detrazione o sconto del 50% sulle spese di riqualificazione edilizia. E le notizie, in tal senso, sono positive per i consumatori: nella nuova legge di bilancio, con ogni probabilità, dovrebbe esserci la conferma del “bonus casa 2020” anche per il prossimo anno, che ricomprenderebbe anche il bonus verde per giardini, balconi e terrazzi, oltre al bonus mobili e bonus elettrodomestici.
Tutto confermato, quindi, anche per i prossimi dodici mesi: si potrà beneficiare, quindi, dello sconto immediato in fattura anziché, come avveniva fino a due anni fa, della detrazione dilatata in un decennio. E’ possibile usufruire di questa agevolazione, però, solo per interventi di risparmio energetico, sismabonus, ecobonus e condizionatori: il pagamento, onde evitare di perdere il privilegio fiscale, dev’essere obbligatoriamente effettuato con bonifico bancario.
Mutuo o prestito per ristrutturazione: quale privilegiare?
Nel caso di ristrutturazione edilizia, è opportuno valutare a quale forma di finanziamento accedere: mutuo o prestito dedicato? Una risposta univoca, in tal senso, non esiste: entrambe le soluzioni possono essere adatte, oppure non consone, in base allo stile di vita e, sopratutto, alle disponibilità finanziarie di ciascuno. In soccorso degli utenti, come spesso accade, arriva la grande rete telematica: Marco Germanotti di Prestitiperte ha scritto questa guida https://www.prestitiperte.com/piccoli-prestiti/ che è in grado di fornire preziose informazioni a chi approccia al mondo del credito al consumo, indirizzandolo verso la direzione più adatta alle proprie esigenze.
Contrarre un prestito, infatti, è un impegno duraturo e pluriennale, che incide, spesso profondamente, nella gestione della vita quotidiana famigliare: il supporto di chi, per esperienza e competenza, conosce perfettamente il mondo del credito, è indispensabile per effettuare la scelta giusta.
Se si decide di privilegiare il prestito per ristrutturazione anziché il mutuo, è bene sapere che l’importo massimo erogabile non può essere superiore ad €.50.000,00 e consente di evitare le spese per l’atto notarile, oltre ad evitare l’iscrizione ipotecaria in favore dell’istituto di credito erogante.
I documenti da presentare sono: carta d’identità in corso di validità; codice fiscale; permesso di soggiorno / carta di soggiorno per i cittadini non comunitari; ultime tre buste paga per i lavoratori dipendenti; contratto di lavoro; ultimo CUD/UNICO; computo metrico, stilato da un professionista iscritto all’albo, comprendente tutte le spese da sostenere per la ristrutturazione.